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Didattica integrata 

La metodologia della didattica integrata propone percorsi che integrano area umanistica e area scientifica, promuovendo competenze trasversali di cittadinanza.

Il 7 marzo scorso si è tenuto presso l’IIS Cremona di Milano un incontro di formazione della rete di scuole della didattica integrata, che coinvolge lescuole lombarde impegnate a sperimentare un approccio metodologico di integrazione tra l’area umanistica e quella scientifica.

Didattica integrata: cos’è? 

Fulcro della didattica integrata è la sperimentazione di percorsi che, esprimendo il cuore del proprio indirizzo di studi, promuovano competenze trasversali di cittadinanza. La didattica integrata rappresenta, infatti, una strategia utile alla realizzazione delle così dette educazioni (alla legalità, alla salute, alle differenze, al patrimonio, all’ambiente…), che per loro natura richiedono un impegno interdisciplinare, così come allo sviluppo di forme di innovazione didattica funzionali, nella scuola secondaria di secondo grado, all’alternanza scuola-lavoro (ASL) o all’impresa formativa simulata (IFS). Pur nella molteplicità dei possibili approcci, punti fermi sono: il potenziamento del pensiero critico e delle pratiche comunicative, argomentative e deliberative

Come si “integra” senza perdere la qualità e la specificità delle singole discipline?  

Simona Chinelli (Referente della didattica integrata Usr), che da anni anima e promuove tale approccio, cita La Fisica di Feyman: “La separazione delle discipline è semplicemente un fatto di convenienza umana, un fatto insomma del tutto innaturale. La natura non è affatto interessata alle nostre separazioni artificiali e i fenomeni più interessanti sono quelli che rompono e travalicano le barriere tra i vari campi del sapere. Come sempre, perché si arrivi a un’integrazione proficua, è necessaria la definizione consapevole dell’identità e della specificità delle componenti, in questo caso dell’identità epistemologica delle discipline, da coniugare con la conoscenza del profilo in uscita previsto dai diversi indirizzi scolastici. 

Anche Franco Gallo (Dirigente Tecnico USR per la Lombardia),tra i primi ad occuparsi di Didattica integrata,  sostiene la costruzione del profilo in uscita come punto di partenza per la progettazione delle scuole e, in occasione della giornata di formazione, si interroga sul possibile apporto di un approccio didattico integrato in sede di Esame di Stato conclusivo delle scuole secondarie di secondo grado, nella produzione scritta di un testo argomentativo o, in sede di colloquio, nel momento dell’esposizione di una relazione sull’esperienza di ASL, dove giocheranno un ruolo fondamentale proprio le competenze metacognitive e integrate. “Questi progetti manifesteranno la loro importanza ed efficacia» dice «se, nel lungo termine, la didattica integrata potrà essere un progetto per il curricolo e se la valutazione in merito potrà entrare di diritto nel portfolio dello studente”. 

Come ci si prepara ad insegnare con un approccio integrato? 

Certamente nei percorsi di didattica integrata non ci si improvvisa, ma occorre una formazione ad hoc: nel corso dell’anno scolastico 2015/2016, in Lombardia, sono state formate trenta “figure di sistema” su un modello di didattica integrata che prevede l’integrazione tra area umanistica e area tecnico-scientifica a partire dall’introduzione nelle scuole della retorica, delle pratiche deliberative e del pensiero critico applicate a tematiche scientifiche. Ora si auspica che la formazione possa raggiungere sistematicamente i neo immessi in ruolo e addirittura possa essere presente nei percorsi di formazione universitaria

 Come agiscono le scuole in rete? 

Le scuole lombarde in rete lavorano in un’ottica di ricerca-azione, attivando percorsi curricolari di integrazione tra l’area scientifica e l’area umanistica attraverso una didattica per problemi e per competenze. La rete, coordinata sotto il profilo tecnico-scientifico dall’USR Lombardia, dove opera il gruppo di lavoro che negli anni ha dato forma al progetto scientifico, comprende ad oggi diciannove scuole, tra cui spicca un ITS, che lavora alla ricerca di forme di insegnamento integrato utile a potenziare la capacità di risoluzione di problemi tecnico-scientifici. Di fondamentale importanza sarà, comunque, la condivisione di testimonianze e di materiali tra le scuole coinvolte, che si impegnano, infatti, a documentare i percorsi che svolgono per far emergere i modelli di integrazione disciplinare nei diversi ambiti formativi, con particolare attenzione all’alternanza scuola-lavoro/stage.